Dal 1° gennaio 2025, entra in vigore una modifica importante introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 che amplia i termini per chi desidera acquistare una nuova abitazione beneficiando delle agevolazioni “prima casa”. In questo articolo approfondiamo le novità legislative, le condizioni e i dettagli pratici.

La novità: alienazione dell’immobile entro 24 mesi

Fino al 2024, chi acquistava un immobile con le agevolazioni fiscali “prima casa” aveva 12 mesi di tempo per vendere l’immobile preposseduto acquistato con gli stessi benefici. Dal 2025, questo termine è stato esteso a 24 mesi, garantendo maggiore flessibilità per coloro che affrontano una compravendita immobiliare.

I requisiti per le agevolazioni “prima casa”

Per usufruire delle agevolazioni fiscali, il contribuente deve rispettare le seguenti condizioni:

  1. Residenza: L’acquirente deve trasferire la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto (o motivare il mancato trasferimento per ragioni lavorative o di studio).
  2. Unicità della proprietà: Non si deve essere titolari (nemmeno in comunione con il coniuge) di altre abitazioni acquistate con i benefici prima casa sul territorio italiano, salvo che queste vengano alienate entro i 24 mesi.
  3. Categoria catastale: L’immobile deve rientrare in categorie catastali ammesse (A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11), escludendo quindi immobili di lusso come ville (A/8), castelli (A/9) e abitazioni signorili (A/1).

Quali sono i benefici fiscali “prima casa”?

Le agevolazioni “prima casa” includono:

  • Imposta di registro ridotta al 2% del valore catastale anziché al 9%.
  • Imposta ipotecaria e catastale fissa di 50 euro ciascuna.
  • IVA ridotta al 4% per acquisti da costruttore (anziché al 10%).

Nel caso di successione ereditaria, l'agevolazione consiste nell'abbattimento alla misura fissa di € 200 delle imposte ipotecaria e catastale, altrimenti dovute con la complessiva aliquota del 3%.

Chi beneficia di questa novità?

Di questa novità beneficia che stipulerà un rogito dal 1° gennaio 2025 in avanti, ma anche chi, avendolo stipulato entro il 31 dicembre 2024, sia alle prese con il decorso dei 365 giorni successivi alla data di acquisto. Non può invece beneficiare il contribuente che abbia già subito il decorso dell'anno nel corso del 2024 e non abbia provveduto all'alienazione della casa preposseduta.

Cosa accade in caso di mancata alienazione entro 24 mesi?

Se l’immobile preposseduto non viene venduto o donato entro i 24 mesi previsti, l’acquirente perde i benefici fiscali e deve:

  • Pagare la differenza tra l’imposta agevolata e quella ordinaria.
  • Corresponsione di interessi di mora e sanzioni.

Questa modifica rappresenta una svolta significativa per i contribuenti, che avranno più tempo per gestire la vendita senza la pressione di una scadenza annuale. Tuttavia, è essenziale rispettare le tempistiche per evitare sanzioni.

Attenzione

Il contribuente non può avvalersi dell'agevolazione prima casa quando effettua un nuovo acquisto se è proprietario di una casa, non acquistata con agevolazione, ubicata nel medesimo Comune nel quale si trova quella oggetto del nuovo acquisto: se il contribuente intende avvalersi del beneficio fiscale per il nuovo acquisto, questa casa preposseduta deve essere alienata prima del nuovo acquisto, in quanto non è appunto possibile avvalersi, in questa ipotesi, della possibilità di alienazione postuma.

Un mercato più flessibile

L’estensione del termine per vendere l’immobile preposseduto non solo offre vantaggi per i contribuenti, ma mira anche a incentivare il mercato immobiliare, consentendo un approccio più ragionato nelle compravendite.

Suggerimenti pratici

  • Valuta attentamente i tempi e le condizioni per trasferire la residenza e alienare l’immobile.
  • Consulta un professionista per chiarire dubbi sulla normativa e pianificare al meglio le operazioni di vendita.

Con queste modifiche, la normativa si adatta sempre più alle esigenze dei cittadini, supportando chi desidera cambiare casa senza stress aggiuntivi.